Saper toccare il corpo del partner nell’erotismo di coppia è essenziale. Una sessualità più appagante è risaputo essere un punto a favore sulla tenuta del rapporto affettivo.
Spesso le donne si lamentano di come il proprio compagno intenda il rapporto sessuale:
Non ama i preliminari, va subito al sodo.
Non sa né come né dove toccarmi… lo vorrei un po’ più dolce
Spesso mi sento usata, è un po’ egoista…
Quando lui ‘‘viene’’, a volte troppo presto, poi finisce tutto… si addormenta.”
Questo invece è quello che molte donne desidererebbero nell’intimità sessuale:
“A me piacciono gli uomini che sanno aspettare… che mi fanno sentire desiderata, che sanno dove e come toccarmi, adoro i baci ovunque, le carezze, gli sfioramenti, i piccoli morsi sul collo e sulle spalle.. mi piace sentirmi a mio agio e libera di muovermi.”
“Non mi interessa raggiungere l’orgasmo tutte le volte per forza, mi piace rilassarmi nel fare l’amore, invece per lui a volte sembra una corsa, lo vorrei più affettuoso..”
Ma anche gli uomini spesso si lamentano della compagna sessualmente parlando:
“Non è quasi mai disponibile.. dice che non si è fatta la ceretta, è stanca, i figli, il mal di testa.
Ha troppi tabù, è troppo pudica, tante cose non vuol proprio farle.
Non si lascia andare, non vuole mai osare cose nuove un po’ oltre.
Non è abbastanza disinibita, non mi guarda mai con desiderio.
Devo essere sempre io a cercarla.”
Questo invece, è quello che molti uomini desidererebbero nell’intimità sessuale:
“A me piacciono le donne alle quali piace il sesso, a letto mi piacciono le cose un po’ spinte, non mi piacciono i troppi limiti. Mi piace la sessualità in ogni sua forma, mi piace sentirla godere, mi piace soprattutto sentire e vedere il suo desiderio verso di me e i miei genitali…”
Questa premessa era doverosa per chiarire fin da subito che il principale organo sessuale è il nostro cervello, che pensa e regola ogni cosa. Infatti, oltre a regolare la secrezione ormonale si occupa di inviare al resto del corpo le nostre emozioni. E’ qui che nascono aspettative, delusioni, fantasie, pensieri, desideri, timori, tabù. Prima di soddisfare il corpo bisognerebbe accontentare la mente e,
a volte, basta davvero poco. Un arrivederci “particolare” alla mattina prima di andare al lavoro che fa presupporre cosa potrebbe accadere alla sera, una telefonata o un messaggio abbastanza esplicito affettuosamente spinto in programmi allettanti, un piccolo gesto gradito al rientro, qualsiasi cosa che sia un preludio intrigante a ciò che potrebbe essere.
Se quando verrà il momento, la mente è già predisposta sarà tutto più semplice. Basterà rilassarsi e lasciar andare le pressioni; sarà tutto più intenso.
Ma una volta che i corpi si incontrano, cosa favorisce in realtà la riuscita del rapporto sessuale? L’approccio, il conoscersi bene, sapere come e da dove partire, come e dove toccare e baciare il corpo dell’altro.
Assodato che molte donne preferiscono i preliminari lunghi rispetto ad una penetrazione effettuata quasi subito, la prima raccomandazione utile è: calma e lentezza, sarà così più facile godere il momento presente e permettere alla compagna la crescita dell’eccitazione che favorisce la sua lubrificazione e il suo lasciarsi andare a ciò che sarà.
La stimolazione sapiente delle zone erogene, è la scintilla che fa scattare il desiderio sessuale più forte. Non dimentichiamo che “erogena” deriva da “eros“, che in greco significa amore “genes” invece vuol dire nato. Tradotto si legge “che genera amore”. Le zone erogene a disposizione della coppia da stimolare nel partner, si dividono in primarie e secondarie.
Zone erogene del corpo maschile
Per l’uomo, quelle primarie, che generano più piacere alla stimolazione, sono sostanzialmente localizzate nell’area dei genitali: glande, pene, perineo, scroto, testicoli e rosetta anale.
Le secondarie sono: bocca, labbra, orecchio, palmo delle mani, collo, piatto interno della coscia e capezzoli. Ma se andiamo più a fondo, nel maschio ci sono dei punti ben precisi che se stimolati generano un piacere ancora più intenso: Punto P, Punto L, Punto G.
Cos’è e dov’è¨ il punto P? E il punto L dove si trova? Sono la stessa cosa? E il punto G?
Il punto P (Prostatico) Per i maestri Tantrici e Taoisti, il punto P designa la prostata.
Questo punto si può stimolare dall’interno attraverso la parete dell’ano (massaggio prostatico) o dall’esterno con pressione sul perineo. Questo tipo di stimolazione, se effettuata in concomitanza del rapporto orale, procura all’uomo un orgasmo molto intenso e duraturo.
Punto L: si trova al centro della zona perineale tra i testicoli e l’ano; è l’area sottostante al pene, ed in qualche modo ne rappresenta la continuazione, la radice. Il punto L può essere stimolato attraverso il massaggio del perineo, con olio, con movimenti circolari. La sua stimolazione, se fatta in contemporanea al rapporto orale, procura al maschio orgasmi molto intensi che si diffondono in tutto il corpo.
Punto G (sotto al frenulo del pene): E’ risaputo che tutta la superficie del glande è zona erogena primaria molto sensibile alla stimolazione sia manuale che orale ma, ancora di più, c’è un suo punto che è un vero bottone del piacere, alla stregua del clitoride femminile. E’ la zona dell’inserzione del frenulo situato tra l’asta del pene e il glande stesso. Questa zona, immediatamente posta sotto il frenulo è conosciutissima dagli uomini e poco dalle donne. Demandare queste conoscenze all’intuizione piuttosto che al comunicare, è una delle cause, non solo in ambito sessuale ma anche dei bisogni in generale, del fallimento di una buona intimità di coppia.
Pensare che ‘‘se mi ama capirà, intuirà’’, non funziona! La comunicazione sessuale biunivoca è importantissima… l’intuizione ovvia, resta un falso mito della coppia.
Conclusioni: esistono delle zone molto erogene situate nella prostata (punto P), nella regione perineale (punto L), e sul pene (Punto G) che possono essere stimolate in maniera separata o combinata. Per la stimolazione di questi punti altamente erogeni è necessario ricercare la complicità e l’intimità con la partner.
Zone erogene del corpo femminile.
Alcune donne hanno preferenze che altre non hanno e la mappa del piacere tende quindi ad essere più varia che nel maschio. Ad alcune piacciono cose che ad altre non suscitano particolari sensazioni o addirittura possono dare fastidio. In linea di massima si suddividono in tre tipologie.
Primarie: Si trovano nell’apparato genitale: clitoride, piccole e grandi labbra, zona CUV.
Ma qual è la zona CUV? Fino ad ora, il punto G, dal nome del ginecologo Ernst Gräfenberg, era il massimo hotspot per le donne quando si trattava di garantire l’orgasmo. In realtà, l’area in cui le donne reagiscono in modo particolarmente intenso alla stimolazione attraverso il sesso è più ampia. Il nome di questa zona più erogena situata nelle donne all’interno della vagina, è “CUV” (complesso clito-uretro-vaginale) e si trova quattro/cinque centimetri all’interno della vagina sulla volta superiore. Include la radice del clitoride, il clitoride, l’uretra e la parete vaginale.
Anche il rilievo bottonuto, leggermente grinzoso, sulla mucosa superiore, definito punto G, fa parte di questa zona.
Tutte le aree sono collegate da nervi e vasi sanguigni in modo tale da reagire tra loro quando opportunamente stimolate. Se la CUV viene correttamente identificata e stimolata manualmente, le donne dovrebbero essere in grado di raggiungere un piacere più intenso rispetto a quello procurato dalla sola stimolazione del clitoride. Le posizioni migliori per stimolare la zona CUV sono da tergo, l’amazzone (donna sopra che cavalca l’uomo) e la posizione del cucchiaio. Queste sono le posizioni nelle quali il pene stimola maggiormente la parete vaginale anteriore superiore. La stimolazione manuale della zona CUV della partner, si effettua con un movimento del dito medio definito ‘‘vieni qui’’.
Secondarie: Sono punti diffusi in tutto il corpo comunque legati al piacere: bocca, collo, spalle, seno, capezzoli, ombelico, interno coscia, glutei, pube, perineo e rosetta anale.
Una menzione particolare meritano le labbra della bocca e i capezzoli: i baci sono generalmente il punto di partenza per molte persone; baciare e mordicchiare le labbra aumenta l’eccitazione e le fantasie. I capezzoli, sono molto innervati e pertanto rappresentano una delle parti del corpo più sensibili; se stimolati, attivano le stesse aree del cervello di quando si stimolano clitoride e vagina.
Lo stimolo dei capezzoli fa rilasciare ossitocina (l’ormone dell’amore) che fa contrarre l’utero e produce una sensazione di eccitazione. Il collo, la clavicola, i glutei: la nuca, i lati del collo e anche i glutei contengono tantissime terminazioni nervose; sfiorare il collo con le labbra accende il desiderio.
Arcaiche (o Terziarie): zone del corpo lontane dai genitali ma estremamente sensibili al tatto che, se sapientemente stimolate, generano sensazioni molto piacevoli. Variano da donna a donna.
Tra queste: i capelli, la nuca, le orecchie, la schiena, le ascelle, le gambe e i piedi.
Le orecchie: la zona più eccitante dell’orecchio è il lobo.
I piedi: basta pensare a cosa può suscitare un massaggio ai piedi
Conclusioni. Il corpo umano, se si sa come toccarlo e stimolarlo, è tutto una zona erogena pronta ad accendersi e il bottone dell’accensione è nella testa…
“L’arte d’amare è quando le mani, la testa e il cuore vanno insieme” J. Ruskin